Film anni 80, Sbirri oltre la vita: recensione della commedia d’azione horror “Dead Heat” con Treat Williams e Vincent Price
Recensione e tutto quello che c’è da sapere su “Dead Heat”, la commedia d’azione horror di Mark Goldblatt con Treat Williams, Joe Piscopo e Vincent Price.
Trentasei anni fa usciva nei cinema americani Dead Heat del regista Mark Goldblatt (Il vendicatore), in seguito distribuito in Italia con il titolo, bisogna ammettere piuttosto azzeccato, di Sbirri oltre la vita. Trattasi di un audace mix di generi, a tratti un po’ confusionario, ma nel complesso molto divertente e con tocchi horror davvero godibili.
Uno sguardo indietro alla storia del “buddy cop” cinematografico
Siamo nel 1988 al tramonto del cosiddetto genere “buddy cop”, un filone di film che vede coppie di poliziotti (con qualche eccezione che fa la regola), in principio male assortite costrette a indagare insieme, che scopriremo invece trarre il meglio dalle proprie differenze e sventare piani criminali stringendo al contempo improbabili ma sincere amicizie.
Prima che si coniasse il termine “buddy cop” ci sono stati gli antesignani Clint Eastwood e Alan Arkin in Una strana coppia di sbirri del 1974, pellicola molto amata da Quentin Tarantino e Stanley Kubrick; i nostrani Bud Spencer e Terrence Hill in I due superpiedi quasi piatti (1977) e gli “outsider” Eddie murphy e Nick Nolte con 48 ore, con Nolte nei panni di un detective e e Murphy in quelli di un detenuto in “libera” uscita.
Il filone prende ufficialmente il via nel 1987 con Arma Letale che vede protagonisti il pacato Danny Glover e il borderline Mel Gibson, . Il film di Richard Donner oltre che un cult del genere “poliziesco” è anche un punto di riferimento imprescindibile per il filone. Glover e Gibson torneranno nei rispettivi ruoli di Roger “Sono troppo vecchio per queste stron*ate” Murtaugh e Martin Riggs per altri tre film, con un quinto che in ballo da diverso tempo.
Il filone prima di esaurirsi ha regalato ai fan lo spassoso Danko (1988) con la strana coppia Jim Belushi e Arnold Schwarzenegger e naturalmente il Tango & Cash (1989) con Sylvester Stallone e Kurt Russell, quest’ultimo il “canto del cigno” del filone che chiude anche gli indimenticabili anni ottanta. Nel mezzo c’è da segnalare anche Prima di mezzanotte, più simile al “48 ore” con Nolte e Murphy, con una trama da road-movie che vede Robert De niro nei panni di un cacciatore di taglie e Charles Grodin in quelli del ricercato.
Il “buddy cop” negli anni novanta avrà diversi sentiti omaggi, con titoli usciti tutti per coincidenza lo stesso anno, il 1991. Il primo è un film del compianto Tony Scott, L’ultimo boy scout – Missione: sopravvivere, con Bruce Willis ex agente dei Servizi Segreti americani caduto in disgrazia ora investigatore alcolizzato e Damon Wayans ex quarterback squalificato a vita a causa scommesse illegali e abuso di droga. Il secondo titolo è il bizzarro Resa dei conti a Little Tokio diretto da Mark L. Lester regista dei cult Commando e Classe 1984. Il film vede protagonisti due poliziotti poco collaborativi e dai caratteri opposti: Dolph Lundgren e il compianto Brandon Lee che sul set pare non legarono molto. I due si trovano a combattere fianco a fianco contro la Yakuza. Il terzo e ultimo titolo è del regista John Badham (La febbre del sabato sera, Wargames, Corto circuito), che con Insieme per forza dirige Michael J. Fox nei panni di una viziata star di film d’azione, assegnata ad un rude e recalcitrante poliziotto, interpretato da James Woods, per una full immersion nel quotidiano della lotta al crimine. Tutto questo mentre per le strade di New York gira a piede libero un serial killer noto come “Il Guastafeste”.
Ricordiamo inoltre che nel 1998 il filone ha fruito di un riuscito revival con Rush Hour – Due mine vaganti, film che vedrà protagonisti Jackie Chan e Chris Tucker in quella che diventerà una trilogia, con i sequel Colpo grosso al Drago Rosso – Rush Hour 2 (2001) e Rush Hour – Missione Parigi (2007). Per quanto riguarda altri titoli ascrivibili nel genere vi segnaliamo le parodie Hot Fuzz (2007) con Nick Frost e Simon Pegg e Poliziotti di riserva (2010) con Mark Wahlberg e Will Ferrell e le commedie Corpi da reato (2013) con Sandra Bullock e Melissa McCarthy e The Nice Guys (2016) con Ryan Gosling e Russell Crowe.
Un raro esempio di “buddy cop” a tinte horror
“Sbirri oltre la vita” presenta un’inedita premessa horror per il genere “Buddy Cop”: in quel di Los Angeles alcuni criminali stanno compiendo violente rapine a mano armata, niente di nuovo direte voi sotto il sole della “Città degli angeli”, ma il problema è che questi rapinatori sembrano particolarmente resistenti ai proiettili. Se questo già non fosse abbastanza, la bella patologa legale Rebecca Smythers (Clare Kirkconnell) scopre che i corpi di questi criminali in realtà sono stati “zombificati”. A questo punto per la coppia di poliziotti impegnati sul caso, Roger Mortis (Treat Williams) e Doug Bigelow (Joe Piscopo), inizierà un’indagine dai risvolti inquietanti che includerà la dipartita e resurrezione di entrambi, nonché il disvelamento di un complotto che coinvolge un miliardario che brama l’immortalità, interpretato nientemeno che dalla icona horror Vincent Price, e un macchinario in grado di resuscitare i morti.
Treat Williams scomparso lo scorso anno e noto ai più per il ruolo del fascinoso neurochirurgo vedovo dell’amata serie tv Everwood, quando all’epoca firmò per questo film aveva all’attivo ben tre candidature al Golden Globe, ricevute per ruoli nel musical Hair, nella commedia 1941 – Allarme a Hollywood di Steven Spielberg e per il film tv Un tram che si chiama Desiderio. Per quanto riguarda invece il comico Joe Piscopo, lavorò con Eddie Murphy al Saturday Night Live e all’epoca sdi “Sbirri oltre la vita” aveva all’attivo una manciata di ruoli secondari e un ruolo da co-protagonista al fianco di Danny DeVito nella commedia Cadaveri e compari di Brian De Palma.
L’idea balzana di un poliziesco con zombie arriva da Terry Black, il fratello maggiore dello sceneggiatore Shane Black (Arma letale, Scuola di mostri, L’ultimo boy scout). Terry che poi passerà a scrivere per la tv (Racconti della cripta, I giustizieri della notte, Road to justice – Il giustiziere) aveva elaborato un soggetto ispirato al film noir Due ore ancora (D.O.A.) del 1949, pellicola apertamente citata in una scena di “Sbirri oltre la vita” e che condivide con il film la premessa: un uomo, avvelenato nel film originale e zombificato in questa nuova versione, ha le ore contate e deve trovare il suo assassino prima che scada il tempo. Naturalmente in questo rarissimo esempio di poliziesco horror, l’idea originale viene mixata in un frullatone di generi e sotto-generi tipici dei cosiddetti “film di serie B” per un risultato surreale che potrebbe essere paragonato per il suo mash-up di generi al decisamente più riuscito, ma altrettanto incompreso, Grosso guaio a Chinatown di John Carpenter.
Fortuna ha voluto per Black, all’epoca esordiente, che alcuni produttori trovando il suo soggetto interessante, l’acquisirono pensando addirittura ad un potenziale futuro franchise. Purtroppo il film si rivelò invece un flop e venne stroncato ferocemente dalla critica. Secondo Black la colpa è da attribuire alla riscrittura di adiverse scene chiave, che ha portato ad un significativo cambio del tono del film. Black ha ricordato in un’intervista che aveva anche un cameo nel film, in una scena poi tagliata al montaggio in cui il Roger di Treat Williams sognava di festeggiare il “Giorno dei morti” circondato da zombie in decomposizione, incluso il Doug di Piscopo zombificato e una zombie in bikini che esce da una torta.
“Arma Letale” incontra “Il ritorno dei morti viventi” in un episodio di “Racconti della cripta”
“Sbirri oltre al vita” dal punto di vista degli effetti speciali, tutti rigorosamente della vecchia scuola, è una vera gioia per gli occhi. A guidare il team degli effetti speciali troviamo Steve Johnson, specializzato in “creature e make-up speciale”, i suoi crediti includono Nightmare 4 (scena della morte di Freddy), Leviathan, Species II, L’uomo bicentenario e lo Spider-Man 2 di Sam Raimi. I due “sbirri” oltre ad una gang di criminali zombie, se la dovranno vedere anche con un esperimento malriuscito, un biker “ultra-deformed” che sembra uscito dal grottesco “bestiario” di “Grosso guaio a Chinatown”, una impressionante scena di decomposizione “in tempo reale” e bizzarre digressioni horror di stampo culinario, quando il ristorante cinese in cui Roger e Doug stanno indagando diventa il peggior incubo ad occhi aperti di un vegetariano, con una resurrezione di massa di vari tagli di animali, interiora rosolate e vivaci teste di anatre mozzate.
Il film di Mark Goldblatt da una parte sembra un vero e proprio dito medio alzato in segno di sfida verso i critici più snob, mentre dall’altra diventa un ammiccante occhiolino strizzato per chi ama un cinema in cui alla fantasia non si pone freno, anche se qualche volta si rischia che il timone possa sfuggire di mano. I tropi di ogni genere cinematografico esistente li possiamo trovare in questo audace mash-up, in cui l’horror e in particolare il sotto-genere zombie funge in questo caso da “putrescente” fil-rouge ad unire il tutto, con la presenza di Vincent Price, anche se in un ruolo limitato, ad arricchire l’esperimento dando a questo “mostro di frankenstein” cinematografico un indiscutibile valore aggiunto.
Curiosità
- Mark Golblatt dopo “Sbirri oltre la vita” dirigerà un secondo e ultimo film, Il vendicatore, adattamento del fumetto Marvel “The Punisher” con protagonista Dolph Lundgren. Goldblatt ha iniziato osservando il maestro Alfred Hitchcock sul set di uno dei suoi ultimi film, Complotto di famiglia, e come assistente personale alla New World Pictures di Roger Corman. Grazie alla collaborazione con Corman, Goldblatt diventa montatore per registi, allora emergenti, del calibro di Joe Dante, Ron Howard e James Cameron. Con quest’ultimo Goldblatt collaborò a Terminator, Terminator 2: Il giorno del giudizio (per il quale Goldblatt ebbe una nomination all’Oscar) e True Lies che portò a collaborazioni con Jerry Bruckheimer e Michael Bay (Armageddon, Pearl Harbor, Bad Company, Bad Boys II) e Paul Verhoeven (Showgirls, L’uomo senza ombra e Starship Troopers). Altri crediti di Goldblatt includono Rambo 2: La vendetta, Commando, Predator 2, X-Men: Conflitto finale, L’alba del pianeta delle scimmie, Humandroid e il remake Il giustiziere della notte – Death Wish.
- L’edificio utilizzato per la Dante Pharmaceuticals è anche il set usato 8 anni dopo per il film Tonto+tonto (Bio-Dome).
- Questo film segna il ruolo finale dell’attrice Monica Lewis (Terremoto, Airport ’77, Airport ’80, La stangata II).
- Il film è stato girato in 37 giorni.
- Vincent Price ha girato le sue scene in tre giorni.
- Nella scena della sparatoria fuori della gioielleria, uno dei poliziotti in borghese che sbraita, il tenente Herzog, è interpretato da Robert Picardo, . L’attore è noto per aver interpretato il Dottore nel franchise di Star Trek e Richard Woolsey nel franchise di Stargate.
- L’auto della polizia sotto copertura guidata da Roger è una Chevrolet Impala Convertibile del 1960.
- Il personaggio principale è Roger Mortis. Mortis è la parola latina per “morte”. Roger Mortis ricorda anche il termine medico “rigor mortis”.
- Il comico britannico Bernard Manning inizialmente fece un provino per il ruolo di Doug Bigelow ma alla fine perse contro Joe Piscopo.
- L’auto del tenente Herzog (Robert Picardo) è una Dodge St. Regis del 1979.
- Oltre a presentare una premessa generale simile al film noir Due ore ancora (D.O.A.) del 1949 diretto da Rudolph Maté, “Sbirri oltre al vita” include anche un personaggio principale che condivide il cognome Bigelow con il protagonista del film di Maté, Frank Bigelow, interpretato da Edmond O’Brien. “D.O.A.” è l’acronimo di “Dead on Arrival”, dicitura che in medicina legale indica che il paziente risulta clinicamente morto prima di poter ricevere cure.
- Nel film c’è anche una scena di “Due ore ancora”, la si può vedere in tv nella scena in cui Randi e Roger tornano a casa di Randi e trovano Doug morto.
- Lo scrittore Terry Black è stato contattato dalla New World Pictures per scrivere un sequel di Sbirri oltre la vita (Dead Heat). Black ha detto a un dirigente della New World che un sequel sarebbe stato difficile da fare perché tutti i personaggi principali sono morti alla fine del primo film. Il dirigente ha risposto “Hai una macchina della resurrezione…usala”. Il sequel, tuttavia, non è mai stato realizzato.
Sbirri oltre la vita – La colonna sonora
- Le musiche originali dle film sono del compositore Ernest Troost (Tremors, Fantasma per amore, Un uomo un eroe).
- La colonna sonora include il brano “Dead Heat” di Phil Settle che suona sui titoli di coda. Settle ha fornito brani anche ai film Dinocroc (2004) Shakedown (2002), Hard (1998) e la title song “Red Sun Rising” del film d’azione Sole rosso sangue (1994) con protagonista Don Wilson.
1. Titles (01:32)
2. Resurrection Room Fight (04:11)
3. The Robbery (01:00)
4. The Resurrection Room (01:48)
5. Dead Meat (01:37)
6. The Tomb (01:42)
7. Zombie Attack (02:07)
8. Roger’s Ride To Freedom (01:03)
9. Roger’s Resurrection (01:38)
10. Breaking The Code (00:43)
11. I’m Not Bleeding (01:00)
12. The Butcher Shop (02:05)
13. Finding Bigelow (01:09)
14. The Library (01:46)
15. Roger Storms Dante Labs (02:09)
16. The Jewelry Robbers (01:39)
17. Roger Emerges (01:15)
18. Resurrection Room Showdown (01:53)
19. The Shoot Out (01:57)
20. We Need Your Help (00:59)
21. End Titles (01:15)